Buuuuongiorno gente e bentornati sul Jojo's Comics Club! Continua, lentamente, il mio recupero di tutti i numeri della collana "Le Storie", una serie Bonelli molto meritevole che con ogni uscita ci sorprende in maniera diversa e con gli autori spesso più in vista dell'editore nostrano, questo di cui vi parlo è il numero 3, La rivolta dei Sepoy.
La rivolta dei Sepoy, numero 3, testi di Giuseppe Di Nardo e disegni di Bruno Brindisi, due vecchie conoscende per chi segue Dylan Dog. Questa volta siamo a Meerut a metà del 1800 quando gli inglesi stazionavano in India e la storia è un mix di parecchie cose, principalmente di due: Una storia d'amore, il classico clichè di due persone di due fazioni opposte che si amano, e la ribellione dei nativi alle truppe di sua maestà.
L'ambientazione (che secondo me era un pò il punto debole de Il boia di Parigi, tanto quato la forza in La redenzione del samurai è veramente molto curata tanto che fra vestiti e modi di parlare ci si sente catapultati su rete4, in uno di quei film che quando fai zapping lo salti come se fosse la stessa pubblicità dalla quale stai probabilmente fuggendo. Ma qua non fuggo e la magia della narrazione fa il suo corso. Parto prevenuto e annoiato verso un idea di base lontanissima dal mio gusto personale ma dopo 20-30 pagine mi trovo completamente avvolto nella lettura e preso dal racconto e dai personaggi che seppur sono qualcosa, in alcuni casi, di visto ripetutamente sono comunque caratterizzati molto bene. A quel punto per me gli autori hanno già visto. La storia è un intreccio molto interessante che parla dell'oppressione ai nativi, della loro sottomissione e di chi vuole rivoltarsi. Ma ovviamente non sarà così semplice come sembra perchè in entrambe le fazioni c'è astio, gente che trama alle spalle degli altri, qualcuno che approfitta di tutti e poi si sono create della amicizie fra quelli che in teoria dovrebbero essere alleati e che hanno combattuto parecchie battaglie fianco a fianco. Un ottimo pappone di idee che sfocia in un finale bello incasinato e non privo di colpi di scena.
I disegni di Brindisi seppur mi sia piaciuto di più altrove, sono di buon livello e se la cava egreggiamente anche in tavole dense d'elementi. Con questo albo continua la striscia positiva di questa collana che fa centro con tutti e 3 i primi numeri. Anzi questo si rivela la giusta via di mezzo fra i pregi e i difetti dei primi due. Continuo ad avere molta voglia di leggere Le Storie e anche se in enorme ritardo, continuerò a parlarvene qui...chissà...magari la fuori, da qualche parte, c'è qualcuno in ritardo come me...
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