venerdì 27 novembre 2015

DKIII - The master race #1 - L'albo Dc comics più importante del 2015.

Buuuuongiorno gente e bentornati sul Jojo's Comics Club! Ieri è stata una giornata molto importante per noi appassionati di fumetti, perché ci siamo svegliati la mattina con a sorpresa il trailer di Captain America: Civil War e perché nelle fumetterie americane ha debuttato quello che senza ombra di dubbio è il fumetto più atteso di questo 2015, sto parlando di DKIII: The master race!



The master race è il terzo capitolo dell'epopea de Il ritorno del cavaliere oscuro, possiamo definirla una serie di graphic novel partite da quella storia epica scritta e disegnata da Frank Miller e pubblicata per la prima volta nel 1986. A quel racconto, diventato una pietra miliare della nona arte, ha fatto seguito a cavallo fra il 2001 e il 2002 Il cavaliere oscuro colpisce ancora, sempre scritto e disegnato da Miller con l'aiuto questa volta di Lynn Varley. Quello del duemila è un fumetto del quale probabilmente non si sentiva il bisogno visto che a livello di qualità non siamo sugli stessi livelli del primo anche se nelle varie fasi della storia si vanno a conoscere le sorti di altri personaggi, di altri supereroi che erano rimasti impassibili e assenti nella storia prima. 

Di The master race, ancora una volta, non si sentiva il bisogno e viene proposto al pubblico in primo luogo suscitando la chiara impressione che sia una commercialata, una grande operazione di marketing per fare quattrini in un momento in cui il fandom è in attesa pure del blockbuster Batman v Superman: Dawn of justice, ispirato chiaramente al prodotto migliore di Frank Miller, per non parlare poi della monumentale quantita di artisti che la Dc Comics ha impegnato nella realizzazione di costose cover variant che spingeranno gli appassionati a comprare più volte lo stesso albo. Prima dell'uscita c'era tanta paura, c'era quella vena di dubbio nel vedere il nome di Azzarello ad aiutare nella sceneggiatura un Frank Miller che a vedere alcune foto più o meno recenti, non si poteva dire fosse informissima. La paura che c'era e che c'è, è che si vada a sporcare o a macchiare indelebilmente un saga a fumetti leggendaria, spremendola fino all'ultima goccia di dollari. Ma chiudo questa doverosa premessa e parliamo della storia. The master race si apre ricordando le origini della saga, coi notiziari che parlano parlano parlano e i mezzi di comunicazione vengono aggiornati ai giorni nostri, raccontandoci le prime battute tramite una conversazione a messaggini con tanto di emoticon. L'ombra del pipistrello è ancora una cosa che crea grande scompiglio e mette in moto ancora una volta il commissario Yindel. Fra le tante cose che si sono dette e sentite prima dell'uscita si parlava pure di un DKIII incentrato di più sulle donne di questo universo creato da Miller ed è cosi. 

Vediamo una sempre tonica Wonder Woman e Lara, entrambe impegnate in corrucciati pensieri e la narrazione del fumetto passa da lenta a molto veloce in pochissimo tempo. A un certo punto si smette di leggere e si comincia solo a guardare quasi. Gli autori buttano dentro questo primo albo due bombe assolute che vi faranno venire la pelle d'oca, una a metà albo e una col finale, due scene che vi faranno venire i brividi e che faranno capire che le cose sono cambiate, che questo fumetto sarà forse ancora una volta diverso dalle origini e fa diventare il futuro ancora più imprevedibile e inaspettato. Questo terzo atto sarà quindi forse parecchio diverso da gli altri due e non necessariamente sarà collegato in maniera così tanto stretta con quelle storie. Sono rimasto profondamente colpito da alcune scene di questo primo importante issue, vi ripeto che ci sono due colpi di scena veramente mostruosi e sono molto felice nel constatare che pur essendo chiaramente una cosa molto commerciale, la qualità comunque è ottima. Ma sto parlando troppo bene di questo fumetto forse, non lo so, ma vi dico pure cosa non mi ha particolarmente soddisfatto. Il comparto grafico. Andy Kubert si occupa dei disegni, un artista che non conosco da vicino ma che ho scoperto essere veramente ottimo, durante tutto l'albo da il suo stile alla storia e in alcune vignette imita spudoratamente lo stile del caro vecchio Frank. Perchè allora non sono soddisfatto? perchè non è Frank Miller. Capiamoci, non sono uno che va in giro ad osannare un grande nome e quando una cosa mi fa schifo lo dico a prescindere da chi la scrive o disegna, ma il problema di The master race sta proprio nell'ambientazione, completamente cambiata a livello artistico da come eravamo abituati a conoscerla. 

Perchè per quanto pure i disegni del Colpisce Ancora siano peggiori del Ritorno, continuavano comunque una tradizione artistica, una forte componente alla quale queste storie sono legate, un universo a parte, grezzo e particolare. Questo fumetto se lo prendi in mano per sbaglio in fumetteria senza guardare la copertina lo puoi scambiare per un qualsiasi fumetto Dc, per una qualsiasi serie minore, disegnata bene, ma che non è assolutamente confondibile con quella che è una pietra miliare della storia dei comics. In conclusione, mi posso dire contento di quello che sto leggendo, un primo albo di qualità, molto curioso e pieno di idee e sorprese con in aggiunta una storia extra con Capitan Atom che si va ad incastonare perfettamente con il resto della trama. A livello grafico è buon fumetto qualsiasi ma non il capolavoro che dovrebbe e che forse potrebbe essere stato, il bilancio è la valutazione finale sono comunque sicuramente positivi e ora aspetto con ansia e voglia, di leggere il seguito. 
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