Buuuuongiorno gente e bentornati sul Jojo’s Comics Club!
oggi in questa piovosa giornata torno a parlare di un nato di casa Bonelli, non
come al solito di Dylan Dog ma della loro innovativa prima serie mensile
realizzata interamente a colori, giunta al numero 2, parlo di Orfani!
Orfani è una serie nata con le migliori aspettative
possibili, mesi e mesi prima hanno cominciato a girare tavole e copertine
generando grande agitazione da parte dei fan nei confronti del titolo. Al
timone del progetto c’è principalmente il curatore di Dylan Dog Roberto
Recchioni, un personaggio sicuramente interessante e dal quale ci si può
decisamente aspettare qualcosa di buono. Questo numero 2 è disegnato da Alessandro
Bignamini, a mio modo di vedere meglio di come Emiliano Mammuccari aveva
disegnato il primo in quanto il tratto di Bignamini sembra più maturo, più
denso di particolari, un pochino più sporco mentre quello di Mammuccari
sembrava quasi troppo semplicistico. Qui Recchioni, come presumo in tutta la
serie continua ad usare due differenti ambientazioni e tempistiche per
raccontare la storia.
Gli orfani sono bambini rimasti senza genitori per colpa
di quella che viene definita la fine del mondo, rivelatasi poi un attacco
alieno. L’albo essenzialmente viene diviso a metà, nella prima metà viene
raccontato l’addestramento di questi ragazzini mentre nella seconda metà
ambientata mesi dopo, i ragazzi diventati ormai dei soldati dovranno combattere
i nemici sul loro pianeta natale. Ci viene raccontato l’addestramento dei ragazzi
in maniera molto veloce e l’autore va ad analizzare in particolare il
personaggio di Juno, la sorella di Hector, eroicamente morto in precedenza per
dare una possibilità di fuga al suo gruppo in una situazione spinosa. Essenzialmente sembra che Juno
voglia ribellarsi al sistema, dopo tutto nessuno ha mai chiesto a questi
ragazzini cosa volessero fare. Passando a quello che succede dopo, ci si
incomincia ad incuriosire, gli Orfani stanno esplorando il pianeta degl’alieni
che hanno attaccato la terra ed è tutto incredibilmente misterioso, i
protagonisti sono spiazzati così come probabilmente il lettore e non vedo l’ora
di saperne di più. Il secondo numero è decisamente mooolto meno eclatante del
primo, non finisce cosi tanto col botto e anzi nel finale mette subito fine ad
un interessante sotto trama che si sarebbe potuta protrarre molto più a lungo
anche se comunque leggendo così la storia conosciamo un inizio, e un altro
inizio avanti di qualche mese ma ci manca sapere tutto quello che è accaduto in
mezzo, prenderò certamente anche la terza uscita, anche se la mia curiosità sta
lentamente crollando a picco senza contare che quando immaginavo Orfani la pensavo
come una serie matura, di quelle toste, dure, con i contro attributi e invece
mi sono ritrovato nelle mani un racconto che si pone un target di pubblico
decisamente basso.
Quanto meno questo non è zeppo di citazioni come il primo, e
ha qualche trovata in linea con quelle che ormai sono le aspettative, tutti
dicono che sembra un videogioco e quindi eccola la, la vignetta vista dagl’occhi
del protagonista che impugna un fucile, la classica visuale che ha un qualsiasi
sparatutto in prima persona. Intanto l’interesse si sgonfia…..
la mia domanda è, secondo voi è stato intelligente creare
questo paradosso temporale e raccontare le vicende da due punti di vista o era
meglio creare una storia lineare mostrando lentamente l’evoluzione dei
personaggi?
E VOI COSA NE PENSATE?
Ora torna su e guarda sulla destra, c'è scritto "Unisciti al sito"! DIVENTA MEMBRO!
Jojo,
Nessun commento:
Posta un commento