Ultimates - Mark Millar e Brian Hitch - Semplicemente unico.

Buuuuongiorno gente e bentornati sul Jojo's Comics Club! Eccomi qua, sto finalmente scrivendo il primo articolo del 2016! Questo nuovo anno per me si è aperto così come si era chiuso quello precedente: con un sacco di cose da fare! E purtroppo, leggere fumetti e parlarne sul proprio blog non è propriamente quello che la gente normale ritiene una priorità, quindi nel primo ritaglio di tempo in cui non sono distrutto o incavolato per qualcosa eccomi qua a parlarvi di una mia rilettura recente, in mezzo alle tante novità che sto leggendo vi parlo invece di un'opera ormai un pò vecchiotta! Ebbene inauguro ufficialmente il 2016 del Jojo's Comics Club parlandovi di una serie....del 2002! Sto parlando di Ultimates!

Ho riletto recentemente le prime due stagioni di Ultimates! Serie pubblicata a partire dal 2002, scritta da Mark Millar e disegnata dall'immenso Bryan Hitch. Questa serie è a dir poco stupenda, la lessi ai suoi tempi quando nacque l'universo Ultimate e pur con il passare degli anni rimane un ottima versione dei Vendicatori. Mark Millar come spesso gli accade ha un visione cinica, schietta, cupa e realistica dei supereroi e tira fuori un racconto con tra le altre cose una forte componente politica. L'autore britannico interpreta a modo suo questi famosissimi personaggi e sarà impossibile per il lettore stancarsi di seguire queste pagine. La trama si concentra molto sulla formazione della squadra, sull'opinione pubblica e sul fatto che un team di superumani, finanziato dal governo americano se si mette ad agire sul suolo straniero è di fatto una dichiarazione di guerra ad un altro stato. 

Tratta da uno dei primi albi della serie.

La caratterizzazione dei personaggi è così brutalmente dura e cruda che vi chiederete se state veramente leggendo un fumetto Marvel, vedere un Tony Stark malato terminale, o un Thor terreste che brandendo un martello si autoproclama dio di un altro mondo fra la scetticismo generale vi colpirà sicuramente. Intelligentemente viene dato col tempo grande spazio a tutti quanti, in modo da dare al lettore una più ampia conoscenza di tutti gli interpreti di questa epopea. La gogna mediatica su Hulk, il triangolo amoroso Wasp-CapitanAmerica-HankPym, i vari problemi del già citato Tony e la fermezza e l'autorità del caro vecchio (anzi nuovo) Nick Fury, sono soltanto la punta di un iceberg pieno di sfaccettature ed idee di un racconto con una componente narrativa molto solida e matura che crea un connubio perfetto con le solite graditissime mazzate fra superesseri. Le scene epiche sono davvero troppe per elencarle e i colpi di scena sono piazzati in maniera ragionata sapendo poi far quadrare tutto quanto, una volta arrivati alla fine. Una serie partita sapendo che c'era la possibilità di creare qualcosa di diverso e un autore che sa osare, messi insieme in questo contesto e viene fuori un prodotto di sicuro interesse per chi pensava di aver già visto i Vendicatori in tutte le salse. La cosa che mi è piaciuta di più era quando nelle storie veniva fuori qualche elemento che sarebbe risultato scontato, anche come semplice pensiero, ma che per un comics era comunque qualcosa di sorprendente. Vi spiego: se si crea un eroe come Giant-Man, capace di ingrossare il suo corpo fino a diventare un gigante, perchè lasciare questo potere ad un solo individuo e non moltiplicarlo? 

Tratto dal crossover "Incubo".

Può sembrare una cosa stupida ma il fatto che un potere venga trattato quasi come un prodotto da vendere, da valorizzare e da cui trarre il massimo profitto, è qualcosa di molto cinico, e scordatevi la banale idea di supereroe che diventa un icona, un simbolo, qua sono trattati quasi come oggetti da utilizzare, moltiplicare e perchè no...anche rimpiazzare! nella maniera più meschina possibile, sbattendolo in faccia al lettore, anche se si tratta dell'eroe di guerra vestito con la bandiera americana! Queste prime due stagioni nella pubblicazione italiana sono spalmate nei primi 29 albi di Ultimates, dove troviamo in mezzo pure qualche crossover, scritto da Bendis oppure da Ellis perchè a detta di Cristiano Grassi (che scriveva gli editoriali degli albi), Bryan Hitch non era abbastanza veloce a disegnare le sue splendide tavole e questo ha dilazionato l'uscita degli albetti anche negli States e per questo poi quando compravi un numero non ti trovavi il prosieguo della storia principale ma queste storie spin-off che in qualche modo si collocavano temporalmente da qualche parte nella timeline pensata da Millar. Parlando proprio anche di queste storie extra che facevano da  crossover con le altre serie della linea Ultimate -che era stata creata negli anni 2000 per rilanciare in chiave moderna gli eroi dell'universo classico Marvel- ne ho apprezzati particolarmente un paio: I Sei, in collaborazione con il nostro amichevole Uomo Ragno di quartiere a caccia di Norman Osborn e pure Incubo, che racconta di uno scontro fra Vendicatori ed Ultimate X-Men in una vecchia base dormiente dell'ex Unione Sovietica dove durante la guerra gli scienziati svolgevano esperimenti simili a quelli a cui era stato sottoposto Steve Rogers, in un certo senso per creare una sorta di Capitan URSS, visto che stavano provando a loro modo a creare un supersoldato. 

Ultimate Thor.

Ho già citato l'Artista un paio di volte ma mi pronuncio ora...Bryan Hitch su queste pagine è semplicemente un dio! La sua visione dei personaggi è straordinaria e ci sono alcune scene di grandissimo impatto che rimarranno impresse nella mia mente per sempre. Lo stile particolare con tavole sempre ricche di scenario e di dettagli, curatissimo tutto, le espressioni, i corpi degli Avengers, l'armatura di Iron Man, e la splash page multipla finale con la quale si conclude la battaglia finale, un lavoro veramente immenso e se non fosse per lui la possenza e l'iconicità di questa storia non sarebbero le stesse. Vi do anche un piccolo retroscena riguardo questa serie, un secondo fine che la Marvel ha in qualche modo centrato in pieno. Quando questa serie era in produzione nel 2000/2001, la casa delle idee al cinema era quasi del tutto inesistente, nessuno voleva investire al cinema sui personaggi creati da Stan Lee and company, ma forti del successo del film di Blade di un paio d'anni prima, e del primo film degli X-men e con pure Spider-Man in sviluppo la Marvel creo questo fumetto pensandolo in maniera molto cinematografica. Ultimates secondo i dirigenti dell'azienda doveva essere un fumetto da dare in mano ai produttori cinematografici per mostragli quando potessero essere fighi i Vendicatori al cinema e infatti tutta questa serie è molto molto forte dal punto di vista visivo e ha un taglio decisamente giusto per finire sul grande schermo viste anche le grandi battaglie da blockbuster che ai giorni nostri sono già realtà. 

Nick Fury voleva essere interpretato da Samuel L. Jackson, e così sia.

I personaggi di Tony Stark, Steve Rogers e Nick Fury sono modellati per assomigliare nell'ordine a Johnny Depp, Brad Pitt e Samuel L. Jackson e in una vignetta durante una conversazione all'interno di uno degli albi, Hank Pym chiede a Fury da chi vorrebbe essere interpretato se mai facessero un film su di lui e quest'ultimo risponde che senza alcun dubbio, dovrebbe essere Samuel L. Jackson a farlo...e nel 2008, alcuni anni dopo quell'affermazione, sarà proprio così, con Jackson che fa la sua comparsa nei panni del direttore dello S.H.I.E.L.D. dopo i titoli di coda del primo film di Iron Man. In conclusione, tornando alla nostra serie a fumetti, vi consiglio caldamente queste prime due serie degli Ultimates, che poi continuano con una terza, e una quarta e una quinta serie gestite da autori diversi ma che meritano meno della metà di quanto la run di Millar e Hitch può valere, un racconto fondamentale per tutti gli appassionati del settore e potrebbe pure essere un ottimo punto d'inizio per dei nuovi appassionati, che devono però essere consci del fatto che questi non sono gli eroi classici della casa delle idee ma delle rivisitazioni in chiave moderna, diversi ma fantastici, dategli una possibilità!

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