Buuuuongiorno gente e bentornati sul Jojo’s Comics Club!
siamo giunti a un punto cruciale per questa serie, con l’ultimo numero uscito
che rientra nella fase uno, del ringiovanimento del personaggio, dal prossimo
numero ci sarà un nuovo inizio completamente diretto dal nuovo curatore della
serie, Roberto Recchioni, sto parlando ovviamente di Dylan Dog, e questo è il
336, Brucia, Strega…Brucia!
Dylan Dog 336, Brucia, Strega…Brucia! Si presenta con una
copertina intimidatoria, e con ai testi Giuseppe Di Nardo che ricordo soprattutto
per aver scritto quello che è stato il mio primo Dylan Dog, e ai disegni
Gabriele Ornigotti. La trama è una di quelle trame che ti ispira subito, l’indagatore
dell’incubo viene convocato in una cittadina remota dell’Inghilterra, e la mia
mente, con l’aiuto anche del Horror Club vola subito a Ramblyn, quel paesino
misterioso, protagonista di uno dei miei numeri preferiti e quindi visto che
adoro storie come queste, come quella, mi aspetto che questo numero non mi
deluda. Ci troviamo a Greenhaven, una cittadina pacifica ma con un passato
oscuro, ricordato dalla statua di Hazel la strega, situata nella piazza del
rogo, dove le streghe andavano incontro alla morte. Sarà padre Marshak a
chiamare il nostro old boy per indagare, dopo la morte di Gregor Pike, in
circostante decisamente insolite.
Le premesse ci sono tutte per un ottimo
racconto, un storia che fila via liscia come l’olio, in maniera fluida con il
nostro eroe che si limita ad andare di porta in porta, seguendo una sinuosa
linea di indizi mista a casualità. Quest’albo si presenta veramente in maniera
ottima, ma si perde molto nel mistero, nel mistero di alcuni fatti ma anche di
alcune situazioni e vicende che sembrano svilupparsi completamente a caso, per
giungere al finale controverso e per certi versi senza un vero e proprio
significato. Non c’è un vero e proprio movente nelle azioni di alcuni
personaggi e la presenza martellante di padre Marshak durante le indagini di
Dylan faceva presagire qualcosa di diverso. Di base secondo me manca qualche
comprimario decente, visto che i cittadini di Greenhaven sono quasi tutti abbastanza
anonimi, e di conseguenza non si crea una storia molto articolata, se poi ci
aggiungiamo la completa mancanza di Groucho eccone allora venir fuori una
storia un pochino povera dal punto di vista dei personaggi. La trama, il
racconto, non sono male ma manca qualche elemento che faccia fare il salto di
qualità della storia, il finale sbrigativo e un pochino scialbo fa scendere
ancora di più il giudizio generale dell’albo. Ornigotti, per la seconda volta
all’opera su Dylan Dog è un interessante rivelazione, anche se un pochino
acerbo. In conclusione un albo promosso ma con qualche debito di formazione, per
spostare Dylan da Londra in un'altra città bisogna essere in grado di ricreare
un atmosfera e un ambientazione valida e con personaggi meno anonimi, cosa che
questa volta è riuscita solo in parte. Ora comincia il conto alla rovescia per
il prossimo albo, il 337 che sarà pubblicato interamente a colori senza
modifica di prezzo, sarà l’albo che sancirà la fase due del ringiovanimento
della serie ad opera del nuovo curatore….che senza timore ci metterà
completamente la faccia, visto che sarà anche autore della storia che andremo a
leggere. Al prossimo mese!
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