Buuuuuongiorno gente e bentornati sul Jojo’s Comics Club!
oggi torno a parlare di manga, con un titolo uscito da poco, aspettato da molti
e strettamente collegato con un film recentemente uscito al cinema, sto
parlando di All you need is kill!
All you need is kill, volume 1, è un manga di tipologia
seinen, sceneggiato da Ryosuke Takeuchi e disegnato da Takeshi Obata, già
conosciuto soprattutto per Death Note e Bakuman, ed è ispirato alla novel di Hiroshi
Sakurazaka dalla quale è stato tratto l’omonimo film con Tom Cruise, Edge of Tomorrow,
uscito giorni fa nelle sale cinematografiche italiane. La novel è del 2004
mentre il manga è uscito nel 2014 proprio in concomitanza col film. Il protagonista
del racconto è Keiji Kiriya, un soldato semplice della UDF, in un mondo
assediato da delle presenze aliene dette Mimic, la UDF dovrà salvare quel che
resta del genere umano combattendo gli invasori con soldati equipaggiati con
armature robotiche. Keiji inspiegabilmente si ritroverà a rivivere sempre gli
stessi due giorni, incastrato in un loop temporale che gli impedisce di morire definitivamente,
infatti dopo ogni sua morte si risveglia sul suo letto pronto a ripartire dal giorno precedente alla battaglia. Il racconto è molto
veloce e scorrevole, e non annoia praticamente mai visto che è sempre in grado
di mettere in fila eventi più o meno interessanti che non fanno mai calare l’attenzione
del lettore. Di contro tutta questa velocità lo recente un manga molto
frettoloso e a fine lettura non si sente realmente il cambiamento che ha
vissuto il protagonista.
Aldilà della pure forse eccessiva frenesia del
racconto la trama si rivela abbastanza valida, non è un colpo di genio, come lo
si fa passare in giro ma una buona idea nata probabilmente da qualcuno che
giocava troppo a qualche videogioco. Infatti sembra essere il passo subito
successivo al semplice concetto di respawn nato nei videogiochi di genere
sparatutto. Come difetto ci aggiungo pure che la storia è per adesso decisamente
molto scontata, infatti il personaggio di Rita Vrataski che dovrebbe essere
misterioso e tutto da scoprire, lascia trasparire fin dalla sua prima apparizione
quasi tutti i suoi segreti, o almeno sicuramente il più importante. I disegni
di Obata sono fantastici, limpidi pure nelle scene più concitate che sono rese
con grande chiarezza, espressioni, personaggi, è tutto reso benissimo e
formidabili pure le armature mecha. In conclusione, pur non avendo letto l'opera originale, posso dire che è All you need is kill è un titolo meritevole
di attenzione, non resterà impresso nel firmamento di capolavori della storia
manga visti i difetti non trascurabili ma sto comunque parlando di un manga di
appena due volumi. Quindi certamente adesso aspetterò l’uscita del secondo
volume e nel frattempo magari mi guarderò il film con il vecchio Tom…
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