Buuuuongiorno gente e bentornati sul Jojo’s Comics Club!
oggi torno dopo due mesi a parlare di una serie che seguo da tempo, scritta da
un autore britannico che apprezzo veramente tanto, e del quale potete trovare
un sacco di belle review qui sul Club, sto parlando di Garth Ennis, e questo è
il suo The Boys!
The Boys, numeri 13 e 14, una serie che in generale mi sta
piacendo perché è divertente, leggera, scanzonata, estrema e chi più ne ha più
ne metta! Nonostante tutti questi bei aggettivi gli ultimi due numeri non li ho
apprezzati particolarmente tanto, visto che entrambi i numeri ruotano intorno a
Piccolo Hughie che si infiltra in un gruppo minore di supereroi, i G-Wiz, per
poi entrare in contatto con il gruppo più grande, i G-men, del professor G!
chiaramente e indubbiamente il tutto è una parodia dei più noti X-men, sia come
idea di gruppi sia proprio per la realizzazione grafica e caratteriale di certi
personaggi che troviamo qui e non ci sarà minimamente difficile scorgere l'alterego di Wolverine, di Ciclope e dello stesso professor Xavier.
Questa è una delle
poche volte che ho trovato questo fumetto, quasi noioso, perché bella la
parodia e tutto, con Hughie che si infiltra ma poi instaura un reale buon
rapporto con i membri della sua nuova squadra ma la trama in generale e il
trascorrere degl’eventi risulta un pochino pesante. Così come risulta pesante e
noioso vedere Latte Materno indagare sulla morte di una dei componenti di uno
dei sottogruppi dei G-Men. Troppi nomi, troppo incasinato, ammetto di non
averci capito molto della parte della morte della ragazza, probabilmente perché
quando durante una lettura ti annoi cominci un pochino a spegnere il cervello e
le parole ti passano attraverso senza colpirti, ma anche perché il modo in cui
viene raccontato risulta troppo intricato. Il finale del numero 14 comunque
lascia ben sperare per il numero 15, in quanto quasi sicuramente questa saga si
concluderà e sperò che da li riprenderà il trend positivo che mi ha fatto
innamorare di questa stramba serie! I disegni di Darick Robertson sono come
sempre ottimi soprattutto come espressioni facciali, molto realistiche, e si
rivela ancora una volta perfetto per una storia di questo tipo, che presenta in
molti casi anche scene splatter. Rinnovo la mia fiducia in Ennis, quello che,
nonostante questi due numeri, sta andando sempre più su nella lista dei miei
autori preferiti, non vedo perché non dovrebbe essere cosi.
Ora torna su e guarda sulla destra, c'è scritto "Unisciti al sito"! DIVENTA MEMBRO! ^^
Jojo, STAY TUNED.
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