Buuuuongiorno gente e bentornati sul Jojo’s Comics Club!
torno a parlare di una serie che sto seguendo da pochi mesi ma che ha saputo
veramente stupirmi un casino! Giunta al numero 23, parlo di Devil e i Cavalieri
Marvel!
Devil e i Cavalieri Marvel è una serie che seguo da quando è
entrata nel Marvel Now!, soprattutto per la mia grande voglia di approfondire e
conoscere il personaggio di DareDevil, un altro supereroe urbano, alla
Spiderman, un supereroe con problemi reali e che resta con i piedi per terra
pensando alle minacce che affliggono la città. In questo numero troviamo un
capitolo di Devil, due dei nuovi Thunderbolts e infine una storia natalizia
sempre con protagonista il cornetto datata ’82! Su Devil, Mark Waid posa un altro
tassello per arrivare a comprendere la grande minaccia, il grande villain che
si nasconde dietro mesi e mesi di persecuzione dell’uomo senza paura.
Un
capitolo a dir poco fe-no-me-na-le! Una cosa sublime da leggere e come sempre
fantastica da vedere grazie al solito Chris Samnee, in grande forma. Per buona
parte della storia assisteremo allo scontro fra il nostro eroe e Ikari, quello
che sembra un ninja con le stesse capacità di Devil e con apparentemente il suo
stesso handicap. Bellissimo seguire questi due che combattono fra i palazzi
seguendo lo scontro praticamente da dentro la testa di Matt Murdock, leggendo
le sue tattiche, i suoi pensieri, le sue preoccupazioni, i suoi ricordi.
Qualcosa di memorabile, è difficile leggere qualcosa di cosi bello in cosi
poche pagine e raccontato con così tanto stile, il tutto per andare a centrare
quello che sembra essere l’obbiettivo della misteriosa figura che si nasconde
dietro tutto questo, e cioè insinuare la paura, nell’uomo senza paura. Un
compito decisamente arduo e scopriremo nei prossimi numeri se realizzabile o
meno, certo il povero Matt ne sta passando veramente tante e il suo grande
amico Foggy intanto è in un letto d’ospedale con il cancro. Sembra quasi in
atto un processo di distruzione del personaggio e sono incredibilmente curioso
di sapere come andrà a finire. Passando oltre ci addentriamo nella sua saga dei
Thunderbolts, il super gruppo di antieroi comandato dal generale Ross. Per adesso la serie non ha fatto altro che deludere le aspettative dei fan visto
che soltanto il mettere tutti quei bei nomi insieme creava di per se grosse
aspettative.
Fin ora la serie è stata monotona, contorta e per niente
divertente, qui devo ammettere che si risolleva un po’, fatico realmente a
comprendere la trama, non capisco se non la comprendo perché è troppo contorta
o semplicemente perché non esiste! Fatto sta che questi due nuovi capitoli sono
migliori di tutti i precedenti messi insieme anche solo per il momentaneo
abbandono di Steve Dillon dalla realizzazione grafica del fumetto. I suoi
disegni vuoti e noiosi lasciano il posto a Phil Noto, un disegnatore che a dire
la verità di avvicina molto allo stile di Dillon rendendolo però molto più
denso di elementi e di dettagli e soprattutto donando finalmente espressioni ai
personaggi per tutta la durata dell’albo. Non vi accenno alla trama della nuova
saga perchè di base non l’ho capita, al massimo spiegatemela voi, quello che si
capisce è che nel gruppo qualcosa sta funzionando nel senso sbagliato, con
Punisher che sembra si stia trombando Elektra e la cosa non va giù a Deadpool
che quindi di suo ce l’ha col povero Frank… in tutto questo l’agente Venom
quasi non si vede, se non per partecipare ad una rivolta del gruppo nei
confronti del generale, imputato di non dire tutta la verità sulle missioni
alla sua squadra. Che poi secondo me visto che la trama non si capisce forse
pure lui non capisce le missioni e di conseguenza tutti s’incazzano. Battute a
parte questa nuova saga sembra essere leggibile, do ancora un po’ di fiducia a
questo nuovo gruppo.
In conclusione come detto troviamo una storia natalizia di
Devil, datata ’82, e io sinceramente non capisco il perché ma quando leggo che una storia è così vecchia mi eccito e comincio a leggerla come un dannato, e
pensare che una volta mi bastava dare un occhiata alle obbrobriose tavole
dell’epoca per decidere di saltare di netto tutta la storia. Questa storia
natalizia si rivela veramente bella e simpatica, profonda a tratti e toccante.
Certo facile scrivere storie toccanti parlando di un uomo povero che si veste
da Babbo Natale per andare a far felici dei bambini disabili, non ci vuole
molto, ma questa mi sembra veramente ben scritta e fila via liscia che è un
piacere, testi di Roger Mckenzie e disegni di Paul Smith, mai sentiti prima
sinceramente ma mi hanno fatto contento con questa storia, che quanto meno ti
inietta un pochetto di sano spirito natalizio…
E VOI COSA NE PENSATE?
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Jojo,
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