Buuuongiorno gente! E bentornati sul Jojo’s Comics Club!
Oggi vi voglio parlare della mia ultima lettura dylaniata, il numero 322 uscito
questo luglio, Il pianto della banshee!
Testi di Gualdoni, disegni spettacolari
di Corrado Roi davvero in forma! Roi gioca tantissimo con i chiaro-scuro
in quest’albo dando un tocco veramente di mistero in più a questa storia. Molto
mistero ma poco horror. Ci sono un sacco di elementi nella storia che sembrano
messi li, a caso, e non gli si da un senso compiuto. L’albo si apre vedendo Mary
Kate, discendente della famiglia Mclagen, convolare a nozze in lacrime fra i
pettegolezzi delle invitate. La prima notte di nozze va decisamente male per
Mary Kate e per il suo neomarito nonché uomo più ricco del paese Sean O’dea,
così da portare la madre della sposa in Craven Road 7 a chiedere i servigi di
Dylan Dog. Questa storia la ritengo buona, ma nulla di che… fra disegni e
ambientazioni si riesce a creare davvero una bella atmosfera, tipica di alcuni
Dylan Dog più vecchi, ma più che un horror sembra una puntata de La signora in
giallo.
La storia è molto lineare con omicidi che si susseguono a catena fino
ad arrivare ad un colpevole che risulta scontato semplicemente per mancanza di
alternative! L’horror e il paranormale qui sono soltanto comparsate inutili o
metafore. Gli gnomi che appaiono sembrano poter dare una svolta alla storia.. e
invece no, come arrivano se ne vanno senza dare senso alla loro apparizione,
Dylan s’innamora e si porta a letto una bella ragazza come sempre, ma qua sparisce in un
secondo cosi com’era arrivata con una spiegazione abbastanza del cavolo come se fosse stato fatto solo perchè bisognava farlo. Di
certo non è un suicidio o qualche goccia di sangue a tramutare il tutto in un
fumetto horror… l’unica cosa che davvero ho apprezzato, anche se pure quella ha
un senso abbastanza sottile e comunque non funzionale alla storia, è stata la
carrozza nera che porta via i morti. L’albo tocca qua e la qualche tema
riguardante la società moderna provando una sorta di critica ma senza lasciare il segno o scalfire un po’ la
mente del lettore, così come scalfisce poco la situazione tragica di alcuni
personaggi, forse valorizzata un po’ troppo poco per toccare davvero. Tutto
sommato come detto lo ritengo buono per l’atmosfera che crea e perché nonostante
tutto non risulta minimamente pesante da leggere. Una storia leggera,
scorrevole, tutti gli eventi, sensati e non, comunque danno velocità alla
storia portandola alla naturale conclusione. Si spera di leggere di meglio in
futuro grazie al nuovo curatore… questo lo ritengo il miglior Dylan Dog del
2013, un po’ triste come cosa.
Jojo.
E voi l'avete letto? Cosa ne pensate? lasciatemi un commento qui sotto oppure su FACEBOOK o su TWITTER
Articoli correlati
-Dylan Dog 127 Il cuore di Johnny (seguito di Johnny Freak)
-Dylan Dog 321 Giovani vampiri (numero di giugno)
-Dylan Dog 10° color fest (l'ultimo color fest)
Nessun commento:
Posta un commento