Buuuongiorno gente e bentornati sul Jojo's Comics Club! Un paio di mesi fa vi avevo introdotto Rumble, una nuova serie a fumetti americana, ancora lontana dal essere pubblicata in Italia ma che figura già nella lista dei desideri di tanti lettori del bel paese e oggi vi voglio incuriosire un pò pure su altro titolo uscito in questi giorni, sto parlando di Suiciders!
Suiciders, primo numero! Suiciders è una serie Vertigo, una divisione della Dc Comics che pubblica fumetti maturi e che in un modo o nell'altro non rientrano nelle classiche pubblicazioni supereroistiche della casa editrice. Scitto e disegnato dal talentuosissimo Lee Bermejo e colorato dal pluripremiato Matt Hollingsworth questo primo albetto merita di essere comprato a occhi chiusi anche solo per dare una possibilità al duo di autori che in passato hanno dato prova di sapere fare grandi cose. Basti pensare a Bermejo e al suo Joker o a come ha rivisitato un classico come Il canto di Natale adattandolo al Cavaliere Oscuro in Batman:Noel e per quanto riguarda Hollingsworth è inutile ricordare il suo contributo fondamentale al successo della serie su Occhio di falco, uno dei migliori prodotti Marvel mai esistiti.
Il racconto è ambientato a New Angeles, una Los Angeles post-apocalittica dove la più famosa forma d'intrattenimento sono i Suiciders, praticamente dei gladiatori futuristici che combattono in un arena fino alla morte, corazzati con delle armature superaccessoriate con varie armi. La stessa arena dove combattono nasconde, nemmeno tanto, delle insidie e quello che ci viene presentato come protagonista, come un campione in questo sport è The Saint, letteralmente...Il Santo! Questo personaggio di per se come tutta la storia sembra nascondere un passato fatto di mistero e probabilmente sofferenza, non ci viene ancora spiegato come si è passati da Los Angeles a New Angeles ma ci viene fatto ripetutamente capire che è successo qualcosa di tremendamente tragico, ed è successo parecchi anni fa mutando la società in maniera molto profonda. In queste prime pagine assistiamo in parte al primo incontro del Santo contro uno straniero, mentre in conteporanea ci viene mostrato come vengono trattati degli emigrati che tentano di entrare in città.
Il finale di per se non crea un grandissimo hype per il prossimo albo e tutto il numero si limita ad introdurre determinate tematiche e sopratutto il personaggio principale. Bermejo non ci vuole ovviamente svelare tutto immediatamente e ci da solo un accenno del mondo che ha creato, dandoci la consapolezza che con un materiale e un inizio del genere si hanno veramente tante possibilità di sviluppare un ottima trama. I suoi disegni sono come al solito una gioia immensa, dà grande profondità ad alcune tavole e espressioni e aspetti molto realistici a tutti i personaggi dai primari alle semplici comparse, inizialmente non mi è piaciuto molto nelle scene di combattimento nell'arena in quanto non mi ha dato quella sensazione di movimento che altri artisti mi hanno dato in passato, ma credo sia una cosa voluta per evincere ancora di più la pesantenza e la relativa difficolta di movimento che un Suicider deve sopportare indossando un'armatura, o almeno questa potrebbe essere una chiave di lettura di tali scene. I colori di Hollingsworth vanno a completare divinamente le tavole di Bermejo andando a definire un albo che dal punto di vista grafico risulta veramente di grande livello. La storia sembra poter aver solide basi sulle quali svilupparsi coi prossimi numeri ma sono un pochettino deluso perchè vorrei che un numero uno mi desse molta più voglia di leggere una serie, questo incuriosisce e parecchio anche ma manca quel botto finale che fa fare il salto di qualità a un albo che adesso come adesso potrei consigliare a tutti come non consigliare a nessuno. Mi aspetto un pò di più dal secondo numero, vedremo se mi accontenteranno o no..
Un saluto alle talpe del HYDRA che seguono il blog in incognito.
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