venerdì 29 agosto 2014

Dylan Dog 336 - Brucia, Strega...Brucia! - L'ultimo vecchio Dylan Dog



Buuuuongiorno gente e bentornati sul Jojo’s Comics Club! siamo giunti a un punto cruciale per questa serie, con l’ultimo numero uscito che rientra nella fase uno, del ringiovanimento del personaggio, dal prossimo numero ci sarà un nuovo inizio completamente diretto dal nuovo curatore della serie, Roberto Recchioni, sto parlando ovviamente di Dylan Dog, e questo è il 336, Brucia, Strega…Brucia!
 

Dylan Dog 336, Brucia, Strega…Brucia! Si presenta con una copertina intimidatoria, e con ai testi Giuseppe Di Nardo che ricordo soprattutto per aver scritto quello che è stato il mio primo Dylan Dog, e ai disegni Gabriele Ornigotti. La trama è una di quelle trame che ti ispira subito, l’indagatore dell’incubo viene convocato in una cittadina remota dell’Inghilterra, e la mia mente, con l’aiuto anche del Horror Club vola subito a Ramblyn, quel paesino misterioso, protagonista di uno dei miei numeri preferiti e quindi visto che adoro storie come queste, come quella, mi aspetto che questo numero non mi deluda. Ci troviamo a Greenhaven, una cittadina pacifica ma con un passato oscuro, ricordato dalla statua di Hazel la strega, situata nella piazza del rogo, dove le streghe andavano incontro alla morte. Sarà padre Marshak a chiamare il nostro old boy per indagare, dopo la morte di Gregor Pike, in circostante decisamente insolite. 

Le premesse ci sono tutte per un ottimo racconto, un storia che fila via liscia come l’olio, in maniera fluida con il nostro eroe che si limita ad andare di porta in porta, seguendo una sinuosa linea di indizi mista a casualità. Quest’albo si presenta veramente in maniera ottima, ma si perde molto nel mistero, nel mistero di alcuni fatti ma anche di alcune situazioni e vicende che sembrano svilupparsi completamente a caso, per giungere al finale controverso e per certi versi senza un vero e proprio significato. Non c’è un vero e proprio movente nelle azioni di alcuni personaggi e la presenza martellante di padre Marshak durante le indagini di Dylan faceva presagire qualcosa di diverso. Di base secondo me manca qualche comprimario decente, visto che i cittadini di Greenhaven sono quasi tutti abbastanza anonimi, e di conseguenza non si crea una storia molto articolata, se poi ci aggiungiamo la completa mancanza di Groucho eccone allora venir fuori una storia un pochino povera dal punto di vista dei personaggi. La trama, il racconto, non sono male ma manca qualche elemento che faccia fare il salto di qualità della storia, il finale sbrigativo e un pochino scialbo fa scendere ancora di più il giudizio generale dell’albo. Ornigotti, per la seconda volta all’opera su Dylan Dog è un interessante rivelazione, anche se un pochino acerbo. In conclusione un albo promosso ma con qualche debito di formazione, per spostare Dylan da Londra in un'altra città bisogna essere in grado di ricreare un atmosfera e un ambientazione valida e con personaggi meno anonimi, cosa che questa volta è riuscita solo in parte. Ora comincia il conto alla rovescia per il prossimo albo, il 337 che sarà pubblicato interamente a colori senza modifica di prezzo, sarà l’albo che sancirà la fase due del ringiovanimento della serie ad opera del nuovo curatore….che senza timore ci metterà completamente la faccia, visto che sarà anche autore della storia che andremo a leggere. Al prossimo mese!

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