sabato 28 dicembre 2013

Dylan dog 328 – Trash Island - Ultimo ma non ultimo



Buuuongiorno gente e bentornati sul Jojo’s Comics Club! dopo aver parlato di Batman e Wolverine negl’ultimi due articoli cambiamo completamente genere andando a commentare l’ultimo numero di un nato di casa Bonelli, con l’uscita quest’oggi del numero 328, parlo di Dylan Dog, Trash Island! ah e vi ricordo anche di votare il miglior Dylan Dog del 2013!



Dylan Dog 328, Trash Island, testi di Luigi Mignacco e disegni di Nicola Mari. Ennesima copertina fantastica del maestro Angelo Stano, ennesimo Horror Club intelligente ed interessante scritto dal curatore Roberto Recchioni, un introduzione che non ti introduce soltanto all’albo ma ti inizia proprio alla lettura, all’argomento della quale si tratterà. Trash Island è strutturato in maniera un pochino diversa da tanti altri classici Dylan Dog, qui la lettura non comincia dal numero 7 di Craven Road ma direttamente dal bel mezzo dell’avventura, salvo poi recuperare le parti mancanti passo passo tramite dei flashback. È una storia abbastanza difficile da commentare visto che la trama sembra essere chiara per gran parte dell’albo salvo poi sfociare in tutt’altro, i personaggi che faranno compagnia all’Indagatore dell’incubo in quest’avventura sono abbastanza particolari e in qualche modo molto simili a lui. Purtroppo tutto l’albo si rivela una cosa trash, all’inverosimile, a tratti non-sense, che poi non saprei dire se queste due cose vanno a braccetto oppure no fatto sta che dopo aver letto l’Horror Club ti resta subito l’amaro in bocca, visto che in soldoni oltre alle citazioni varie ci viene detto quasi di non aspettarci granche da quest’albo, che è un albo molto trash, che si ispira a certe opere e bisogna prenderlo con leggerezza e spensieratezza. 

In effetti la storia può essere vista solo in quell’ottica e se non ci fosse questa, diciamo scusante, del trash, probabilmente sarebbe una storiaccia che tutti quanti bollerebbero come incredibile fallimento, ma no ragazzi, non fa schifo, è una storia trash, e allora va bene così. Il problema principale è che questo è Dylan Dog, e non sono per niente contrario a leggere una storia trash fatta bene su queste pagine, come appunto I conigli rosa uccidono, sempre di Mignacco, un albo che è probabilmente fra i miei preferiti di sempre e che tutti ma proprio tutti hanno capito essere un enorme trashata senza che nessuno dovesse scrivere un solo paragrafo per farlo capire ai lettori. Il racconto come prevedibile non si rivela monotono nemmeno per un secondo vista la moltitudine di eventi e minacce che si susseguono e i disegni di Mari li ho trovati veramente calzanti nonostante io non sia un grande estimatore di questo artista. In fin dei conti si può riassumere tutto dicendo che se volevano fare una storia trash, hanno fatto centro, in pieno e quindi la storia vista in quell’ottica è secondo me promossa, a quasi pieni voti, ma purtroppo Dylan Dog non è promosso manco per il cavolo, un albo così, un pochino strambo ogni tanto ci sta ma in un periodo in cui le storie belle dell’old boy si contano sulle dita delle mani di capitan uncino, forse, e dico forse, si poteva pure evitare. Non vedo l’ora di entrare veramente nel ringiovanimento del personaggio, anche perché queste storie erano probabilmente in cantiere da prima che Recchioni salisse a bordo, quindi aspettiamo che questo momento di transazione finisca e guardiamo a quest’albo come potremmo guardare a questo periodo per la serie, leggete con leggerezza e spensieratezza che le belle storie e le novità arriveranno, si sentono già nell’aria.



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