mercoledì 17 luglio 2013

Dylan dog 322 – Il pianto della banshee – La signora in giallo



Buuuongiorno gente! E bentornati sul Jojo’s Comics Club! Oggi vi voglio parlare della mia ultima lettura dylaniata, il numero 322 uscito questo luglio, Il pianto della banshee



Testi di Gualdoni, disegni spettacolari di Corrado Roi davvero in forma! Roi gioca tantissimo con i chiaro-scuro in quest’albo dando un tocco veramente di mistero in più a questa storia. Molto mistero ma poco horror. Ci sono un sacco di elementi nella storia che sembrano messi li, a caso, e non gli si da un senso compiuto. L’albo si apre vedendo Mary Kate, discendente della famiglia Mclagen, convolare a nozze in lacrime fra i pettegolezzi delle invitate. La prima notte di nozze va decisamente male per Mary Kate e per il suo neomarito nonché uomo più ricco del paese Sean O’dea, così da portare la madre della sposa in Craven Road 7 a chiedere i servigi di Dylan Dog. Questa storia la ritengo buona, ma nulla di che… fra disegni e ambientazioni si riesce a creare davvero una bella atmosfera, tipica di alcuni Dylan Dog più vecchi, ma più che un horror sembra una puntata de La signora in giallo


La storia è molto lineare con omicidi che si susseguono a catena fino ad arrivare ad un colpevole che risulta scontato semplicemente per mancanza di alternative! L’horror e il paranormale qui sono soltanto comparsate inutili o metafore. Gli gnomi che appaiono sembrano poter dare una svolta alla storia.. e invece no, come arrivano se ne vanno senza dare senso alla loro apparizione, Dylan s’innamora e si porta a letto una bella ragazza come sempre, ma qua sparisce in un secondo cosi com’era arrivata con una spiegazione abbastanza del cavolo come se fosse stato fatto solo perchè bisognava farlo. Di certo non è un suicidio o qualche goccia di sangue a tramutare il tutto in un fumetto horror… l’unica cosa che davvero ho apprezzato, anche se pure quella ha un senso abbastanza sottile e comunque non funzionale alla storia, è stata la carrozza nera che porta via i morti. L’albo tocca qua e la qualche tema riguardante la società moderna provando una sorta di critica ma senza lasciare il segno o scalfire un po’ la mente del lettore, così come scalfisce poco la situazione tragica di alcuni personaggi, forse valorizzata un po’ troppo poco per toccare davvero. Tutto sommato come detto lo ritengo buono per l’atmosfera che crea e perché nonostante tutto non risulta minimamente pesante da leggere. Una storia leggera, scorrevole, tutti gli eventi, sensati e non, comunque danno velocità alla storia portandola alla naturale conclusione. Si spera di leggere di meglio in futuro grazie al nuovo curatore… questo lo ritengo il miglior Dylan Dog del 2013, un po’ triste come cosa. 

Jojo.

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