Orfani, numero 12, la conclusione della prima stagione della prima serie mensile della Sergio Bonelli Editore realizzata interamente a colori, una grande svolta per l'editore nostrano che non è passata inosservata, visto anche il grande lavoro pubblicitario che è stato fatto, fin dall'albo zero. Il timoniere è Roberto Recchioni, il curatore di Dylan Dog, che ha saputo in maniera molto altalenante, portare su buoni livelli questo racconto. L'inizio, il primissimo numero, e pure alcuni seguenti, avevano un pochino deluso...l'impatto non era stato buono e parecchia gente aveva mollato la serie dopo appena uno, due...massimo tre numeri senza riporre la minima fiducia nelle potenzialità degli allora giovani Orfani, impegnati a combattere degli improbabili alieni arancio fluo.
"Aspettate e vedrete..." o qualcosa di simile, postava l'autore, dalla sua affollatissima bacheca blu, e chi ha aspettato ha avuto più gioie che dolori e ha saputo affezzionarsi a questi ragazzini. La squadra di Orfani potragonista di questi fumetti era composta da personaggi decisamente stereotipati, che forse puzzavano un pò di già visto...tipo il leader dalla ferma morale inattaccabile, poi l'irriverente che se ne frega delle regole ma che sotto sotto si rivela migliore di quello che sembra, una pazza, un tipo solitario e tenebroso, e una bella mora non meglio definita ma che prima o poi tirerà fuori le palle. Una squadra tutto sommato ben assortita con caratteri ben delineati ma con la piccola pecca di evolversi in maniera forse un pò immotivata, specie negli ultimi numeri quando quasi dal nulla vengono messi da parte, due sentimenti molto forti, per quello che sembra essere un bene superiore. Ha funzionato bene la divisione di netto a metà fra il passato e il presente, anche se spesso il presente era solo la diretta consuenza di alcune situazioni del passato ma non ho notato una marcata differenza di carattere di alcuni personaggi, che secondo me avrebbe dovuto invece esserci. Amore, odio, guerra, morte, tante cose sono successe in questa serie che ha raggiunto il suo picco massimo nella seconda metà della pubblicazione quando i duri cominciano a giocare, per il gioco si faceva davvero duro.
Ma parliamo di questo numero 12, arrivato in edicola dopo un numero 11 incredibile con un finale da brividi e con aspettative alle stelle, anche se in realtà, nessuno sapeva cosa aspettarsi. La parte nel passato va ad allinearsi perfettamente con tutti i particolari che abbiamo scoperto in questi mesi, e va in maniera forse pure troppo marcata e sfacciata ad annunciare quello che andremo a vedere nel presente. Come al solito, la parte del passato non è nulla di eclatante, ci si limita solo a creare qualcosa che possa avere delle conseguenze dirette nel futuro, che andremo a leggere subito ed è li, e quasi li soltanto che prosegue la trama. Trafalgar Squadre distrutta, Juno morta e Ringo che esce dall'astronave che schiantandosi ha causato una strage, ad aspettarlo c'è Jonas. é la resa dei conti, nessuno sa come potrebbe andare a finire ma quando si concretizza il vincitore, e protagonista della seconda stagione, sembra tutto incredibilemente naturale. Ci sono stati parecchi colpi di scena negli ultimi numeri ma questo che dovrebbe esserlo, e lo è, sembra invece il normale svolgimento delle cose e si ha la sensazione dopo averlo letto, che lo scontro poteva finire soltanto così....e questa è di fatto, la grossa occasione mancata della serie, il finale spiazzante che ti lascia sul chi va là, non riesce del tutto e il punto di partenza per la prossima stagione della serie è troppo vago e privo di particolari per entusiasmare davvero. In conclusione, l'ultimo numero è promosso anche se poteva e doveva essere decisamente migliore, e la serie per 3/4 mi ha divertito e appassionato e certamente acquisterò pure il prossimo numero, il primo della seconda stagione...non so cosa aspettarmi, ma un pò di curiosità c'è!
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