Buuuuongiorno gente e
bentornati sul Jojo’s Comics Club! come ogni mese è arrivato il momento di
fiondarsi in edicola, leggere, e tornare a parlare di una delle serie italiane
di maggior successo nonché uno dei prodotti di punta della Sergio Bonelli
Editore, sto parlando di Dylan Dog! E questo è il numero 331, La morte non
basta.
Dylan Dog 331, La morte non basta, storia di Giovanni Di Gregorio che ricordiamo recentemente per l’albo di due mesi fa ….E lascia un bel cadavere, e per due storie abbastanza sottotono l’anno scorso quali La fuggitiva e Leggende Urbane mentre ai disegni ci sono Gianluca e Raul Cestaro definiti a ragione da Recchioni nel Horror Club dei maestri delle ombre e dell’espressività, fantastici i loro disegni che quando serve riescono a dare una reale botta di drammaticità alle scene più tristi, delle tavole di cui mi sono innamorato sempre di più pagina dopo pagina.
Il tema in generale dell’albo è la morte, un argomento spesso usato e abusato in opere horrorifiche o misteriose. L’indagatore dell’incubo dovrà indagare su una serie di persone morte e ritornate in vita per poi morire ancora, con l’obbiettivo principale di scoprire cosa è successo in particolare a una di queste persone, Gloria, la sua momentanea ragazza. Dovrà provare a capire la ragione per la quale questi ritornati ritornano in vita e cosa motiva le loro scioccanti azioni. La storia di per se non è male, insomma quando di mezzo c’è la morte è abbastanza facile attirare l’attenzione del lettore, è un tema come detto usato e abusato e non a caso, perché la gente è curiosa di conoscere quali possono essere le diverse facce e interpretazioni di questa sorta di divinità che ci aspetta tutti al varco. Il finale della storia non mi ha colpito per nulla, è un finale bizzarro e grottesco e che abbassa un bel racconto a dei livelli mediocri…viene creata una storia dura e drammatica per certi versi e sembra quasi che si voglia farla finire a risate, una scelta che per quanto mi riguarda non ritengo propriamente adatta, anche se starà al gusto dei lettori poi dare il giudizio. Personaggi come Bloch e Groucho gestiti bene e molto presente soprattutto il primo mentre l’ennesima donna dell’old boy risulta essere una delle meno carismatiche di sempre, complice anche il fatto di averla vista troppo poco all’inizio dell’albo e di conseguenza la tristezza di alcune scene con lei non è del tutto tangibile. La copertina del maestro Angelo Stano non so nemmeno come definirla, molto pop art ed è grandiosa nella sua quasi semplicità. In conclusione direi che non è un albo che farà impazzire di gioia i fan ma sicuramente nemmeno il contrario, è un leggero passo indietro di qualità se pensiamo ai due albi precedenti ma leggerlo è stato comunque un piacere, mai noioso o scontato ma anzi scorrevole e appassionante, numero peggiore di tanti ma megliore di tanti altri, ma numero promosso.
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Jojo, STAY TUNED.
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