Buuuungiorno gente e bentornati sul Jojo’s Comics Club! Wow
ormai siamo a metà ottobre e comincia a fare freddino, nulla ci può staccare
dai fumetti se non una valanga di serie tv come Agents Of S.H.I.E.L.D., Arrow e
adesso arriva pure The Walking Dead citando solo le serie che hanno a che fare
con i fumetti, ah poi c’è pure chi è tornato a scuola, o tornato a studiare, bè
almeno per quello ho già dato, cavoli vostri ;) comunque oggi si torna a
parlare di fumetti, di comics americani, dell’Uomo Ragno soprattutto, parlo di
Spiderman Il Vendicatore 16!
Spiderman il Vendicatore 16, o chiamatelo pure Spiderman
Universe 21 se non vi sono chiare le doppie numerazioni che fa la Panini, fatto
sta che la cosa importante da dire è che questa serie dopo essersi chiamata
inizialmente Venom, ha dopo pochi numeri visto cambiare il suo nome ed ora al
numero 16 ecco che arriva un altro cambiamento, entrando anche lei nel Marvel
Now! Il rilancio delle serie Marvel, quindi come per tutte le altre serie
questo numero è proposto con due cover, A e B, e come al solito la cover B è di
quel grande artista chiamato Skottie Young, e le cover babies potranno piacere
o no ma è indubbio il talento di questo illustratore che io adoro.
In questo
numero la parte solitamente dedicata alla serie di Venom si fa piccola piccola
per dare spazio alle new entry infatti l’indice dell’albo prevede 2 capitoli di
Avenging Spiderman con il nostro nuovo Doc Ock nei panni dell’arrampicamuri,
poi il primo capitolo di Moribus il Vampiro Vivente, serie che comincia now e
che sarà da adesso presente negl’albi di questa serie, e in conclusione come
detto Venom, con poche paginette. Spiderman, il nuovo Superior prende ed entra
anche nella testata secondaria dedicata all’aracnide, testi di Chris Yost, autore
tra l’altro anche delle mediocri storie del nuovo Ragno Rosso e co-autore di
quella trashata anni ’90 chiamata Minimum Carnage. Se alla penna poteva andarci
meglio, non ci possiamo di certo lamentare della matita di Paco Medina, autore
che, diciamolo subito, è probabilmente il migliore per ora per la sua
interpretazione del ragno superiore, riesce a dare un tocco quasi cattivo al
costume del mio supereroe preferito, insomma basta guardarlo per capire che ha
qualcosa di diverso, come nello sguardo della maschera. In questi primi due
capitoli verrà sfruttato lo scontato fattore “è lui o non è lui”, il nuovo
Spidey interagirà con altri personaggi del Marvel Universe come X-Men e
Fondazione Futuro. Con i primi l’incontro sarà decisamente carico di tensione anche
se decisamente poco savage è al reazione alla vicenda di alcuni componenti del
gruppo mutante, un incontro che lascia decisamente troppo pochi interrogativi e
che non viene sfruttato a pieno concludendosi in maniera molto surreale.
Con la
Fondazione Futuro la storia di certo non migliora, è la classica storiella da
gabinetto, piatta, con un villan riciclato da chissà che storia del passato e
il capolavoro finale della storia è la citazione che viene fuori, insomma non
serve certo che ci vengono a dire che Doc Ock farà danni, ma comunque grazie
per avercelo spiegato, in caso qualcuno non ci fosse arrivato. Della storia non
si salva nulla apparte la conclusione che non può far altro che incuriosire, e
molto! Si passa alla completa new entry della testata, Morbius il vampiro
vivente, gli autori sono per ora abbastanza sconosciuti al grande pubblico e ci
presentano il vampiro in maniera molto semplice, schematizzando la storia in
modo che chiunque possa arrivare in un attimo a farsi un idea di chi è questo personaggio.
Io lo stile usato in questa storia lo interpreto così, volevano far capire a
tutti grandi linee il personaggio, e l’hanno fatto nella maniera più semplice
possibile, ci mancava un grafico e un collegamento alla pagina di Wikipedia.
Che dire? È un male? Mmm, no, diciamo di no, dopo tutto chi cavolo lo conosce
sto personaggio, non ha mai avuto gran spazio nelle storie quindi bene cosi,
non si può certamente definire un inizio col botto, con un bel colpo di scena
finale che ti fa salire la voglia di leggere il prossimo albo, ma va bè, ci può
stare. I disegni più li guardo più mi piacciono anche se obbiettivamente
bisogna dire che gli sfondi non esistono quasi, si vedono i personaggi e basta,
insomma, è un inizio…vedremo.
Concludiamo con quello che fino a poco tempo fa
era decisamente il piatto forte della testata, con storie di gran livello,
diciamo che quel periodo si è concluso col cambio di guida alla timone, il
livello si è abbassato da quando l’amato Rick Remender è stato spostato su
Capitan America lasciando tutto nelle mani di Cullen Bunn che ha tirato fuori
storie una più fiacca dell’altra. Nelle poche paginette dedicate al personaggio
assistiamo ai primi giorni di Flash Thompson a Philadelphia, città in cui si è
trasferito, e lasciatemi dire che è decisamente una cazzata questa scelta… non
si poteva lasciarlo dov’era? Provare a spremere un po’ di più la sua relazione
con Betty, provare a mettere Flash faccia a faccia anche lui con il nuovo Peter
Parker? No, no, cancella tutto, buttalo in una nuova città a caso e crea i
comprimari della sue storie da zero, magari viene fuori qualcosa di buono! Si
dai, secondo me creeranno grandi storie così!! lol (la serie in USA è stata da
poco cancellata dalla Marvel). Insomma questo personaggio l’ho decisamente
amato, purtroppo anche le cose belle finiscono, consoliamoci però, nel prossimo
numero torneremo a vedere le bellissime tavole di Marco Checchetto, quindi,
facciamo un respiro profondo e speriamo di non buttare nel cesso altri 3,30euro anche il mese prossimo, nuove storie...ma vecchia storia.
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Jojo,
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