Buuuuongiorno gente! E bentornati sul Jojo’s Comics Club! Dopo
aver parlato di Marvel, di serie tv e di Games Week nei post precedenti, torno
a parlare di un personaggio che amo, nonché uno dei fumetti italiani di maggior
successo di sempre, una serie che sta attraversando un periodo di svolta
subendo un ormai doveroso ringiovanimento, curato da Roberto Recchioni, parlo
dell’ultimo numero di Dylan Dog!
Dylan Dog 326, Sulla Pelle, il secondo numero della cosi
detta fase 1 del ringiovanimento del personaggio, un lento processo che ci
porterà progressivamente a trovarci per le mani una serie in qualche modo
cambiata. Nel numero scorso, oltre al ritorno a bordo di Carlo Ambrosini, uno
dei veterani della serie, si era notato un leggero cambiamento soprattutto nella
narrazione e un pochino nelle caratterizzazioni di Bloch e Groucho anche se
queste cose, potrebbe tranquillamente dire qualcuno, non sono completamente
imputabili ad un cambiamento della serie, quanto semplicemente all’interpretazione
dell’autore di turno.
Ragionando infatti sullo scorso numero a mente fredda e
sfogliandolo un pochino viene da chiedersi se ci sia stato almeno un cambiamento
minimo.. d'altronde è facile cadere nei tranelli pubblicitari e magari
influenzati arrivare a vedere un cambiamento dove si potrebbe dire che non c’è.
In quest’albo logicamente la prima cosa che notiamo è la copertina, e la
seconda cosa che notiamo è che la copertina è proprio brutta… a quanto pare nemmeno il maestro Angelo Stano si è salvato
da questo periodo di ringiovanimento in quanto si dice che pure per le
copertine sono state date allo storico copertinista Dylaniato delle direttive
diverse. La copertina è proprio brutta, molto meno ispirata di altre copertine
recenti, insomma un aspetto della serie sulla quale forse si poteva evitare di
intervenire se questi devono essere i risultati, visto che tante altre
copertine recenti erano veramente belle. Nel nuovo Dylan Dog Horror Club il
curatore ci parla più che altro degli autori dell’albo e strizza chiaramente l’occhio
a Leo Ortolani in un paragrafetto che sembra una sorta di richiesta pubblica di
partecipazione alla serie che devo ammettere mi incuriosirebbe non poco. Ma andiamo
al nocciolo della questione, la storia. Testi di Bruno Enna, un autore che sulla
serie non si è mai distinto più di tanto, e disegni di Piero Dall’Agnol.
I disegni,
sono veramente una porcata, soprattutto per come vengono disegnati i visi dei
personaggi, Bloch viene graficamente distrutto da centinaia di rughe, non
ricordo disegni peggiori per questa serie. La storia parla di tatuaggi, l’indagatore
dell’incubo viene ingaggiato da una ragazza che vuole far luce sul mistero dell’incredibile
furia omicida che ha colpito un suo amico/ex-ragazzo, in quanto il suo corpo
viene descritto dall’autopsia come pieno di tatuaggi dalla testa ai piedi
mentre fino a pochissimo tempo primo non era così. La storia si rivela da
subito abbastanza scontata, si capisce da subito chi tira i fili delle
situazioni e si capisce subito come fa, l’unica cosa che non si capisce subito
è il perché lo fa, come un libro giallo dove si rivela tutto di un omicidio
tranne il movente. L’indagine dell’inquilino di Craven Road 7 si rivela
inizialmente quasi impossibile salvo poi semplificarsi decisamente troppo,
alcuni personaggi inseriti sono francamente inutili se non per dare al lettore
un pochino di storia sulle origini di determinati tipi di tatuaggi. L’horror fa
timidamente capolino in alcune pagine ma non salva una storia che si può definire
tranquillamente un flop e se nello scorso numero, impegnandosi si poteva vedere
un cambiamento, qui non lo trovi nemmeno se te lo inventi, ma comunque ci vuole
pazienza, lo sapevamo, quindi pazientiamo e fidiamoci di chi sta al timone, compriamo anche il prossimo numero e speriamo che non sia come una volta quando si aprivano gli snack, "ritenta".
Ora torna su e guarda sulla destra, c'è scritto "Unisciti al sito"! DIVENTA MEMBRO!
Jojo,
Articoli correlati:
-Dylan Dog 323-324-325
-Color fest 11
-Color fest 10
-Dylan Dog 322
-Dylan Dog 321
Nessun commento:
Posta un commento