Buuuuongiorno gente! E bentornati sul Jojo’s Comics Club! Ma
è normale tutta il materiale fumettistico che esce ogni mese? Ma è normale che
ho un lista lunga un km di tutti i titoli che voglio assolutamente comprare? Credo
sia normale per tutti ma cavolo povero portafoglio! Oggi torno a parlare di una
serie che ho cominciato da poco, del ultimo numero uscito un paio di settimane
fa, parlo di Devil e i Cavalieri Marvel 20!
Questa serie alla quale mi sono avvicinato da poco mi
sorprende sempre di più, almeno per metà diciamo visto che le storie del
diavolo rosso sono sempre sorprendenti mentre le storie dei comprimari sono un
pochino così cosi. La scaletta dell’albo prevede come sempre in apertura il
nuovo capitolo dedicato a DareDevil, la 4a parte (di 5) della mini Punisher War
Zone, poi i Thunderbolts, e in chiusura come negl’ultimi 4 albi troviamo una
storia di Devil datata ’85. Andiamo con ordine, Devil è arrivato ad un punto di
svolta dopo che alcuni eventi lo avevano fatto credere pazzo dal suo amico
Foggy, era stata messa in dubbio la salute mentale del nostro Matt Murdock in
quanto vedeva apparire e scomparire determinate cose, come le ossa di suo padre
o come ritrovarsi in casa la ex-moglie che doveva essere invece rinchiusa in
manicomio.
Tutto questo si scopre essere stato architettato dal Coyote, un
villain che sfrutta La Macchia, un'altra vecchia conoscenza del nostro eroe,
che qui, rinchiuso nel nascondiglio del Coyote insieme a tanti altri ostaggi,
dovrà cercare di estrapolagli una confessione per capire chi lo ha assoldato e perché,
e anche per scagionare Adele Santiago, assistita di Foggy ingiustamente incolpa
di un omicidio da lei non commesso. Un altro bel tassello di storia scritto da
Mark Waid, e mi viene sempre più voglia di recuperare i numeri che mi mancavano
di questa serie, davvero avvincente, una storia adrenalinica e con sempre quel
pizzico di macabro che si era già visto nel numero precedente, ora nel prossimo
numero ci aspetta un ospite d’eccezione su queste pagine, il nuovo Superior
Spiderman, e vediamo cosa accadrà fra i due, certo sarà molto interessante
vedere se un eroe dal grande “intuito” come Matt Murdock riuscirà a scorgere un
cambiamento nel tessi ragnatele, sempre bellissimi i disegni di Chris Samnee,
uno stile davvero bello e azzeccatissimo per questo tipo di storia.
Passiamo a
Punisher War Zone, la miniserie in 5 parti di Rucka, disegnata dal formidabile
Carmine Di Giandomenico, che vede il Punitore fuggitivo e in guerra con i Vendicatori. Storia arrivata alla penultima parte e rimango molto
sorpreso del fatto che finalmente sia successo qualcosa, dopo 3 parti
completamente insipide, senza il minimo gusto e con soltanto molti WTF del tipo
“ma cazzo Thor lo spazzava via in due minuti” e invece gli fa la predica, che
sul Punitore funziona di sicuro. Finalmente qui succede qualcosa, il Punitore
comincia a fare quello che ci si aspettava facesse arrivando praticamente a
rubare quella che probabilmente è la più potente “arma” dei Vendicatori, resta
il mistero sul perché tutto questo sta succedendo e resta il fatto che a meno
di una conclusione con i super fiocchi questa miniserie e completamente da
bocciare per ¾, sono comunque curioso di vedere come finirà e di sapere l’artigliato
canadese che ruolo avrà in tutta la faccenda anche se la delusione resta, per
aver letto qualcosa decisamente al di sotto delle aspettative. E restando in
tempo di storie al di sotto delle aspettative passiamo al nuovo capitolo dei
Thunderbolts, il nuovo supergruppo di antieroi messo insieme dal generale Ross,
alias Hulk Rosso, un supergruppo che per la maggior parte sembra capire poco
del perché si trovano dove si trovano in quanto il generale non ha spiegato un
bel cavolo di niente a nessuno più o meno come l’autore Daniel Way ha fatto con
noi.
Le vicende continuano a svolgersi a Kaja Jaya dove il gruppo di solitari
snaturati continua ad agire per sventare le difese dei cattivoni del posto. Qui
ci vengono sbattuti in faccia tanti interessanti flashback sul generale che
comanda l’isola, tutto abbastanza confusionario e poco interessante per la
stessa poca importanza che gli si sta comunque dando. Come già detto, Elektra,
il Punitore, l’agente Venom e Deadpool li trovo tutti molto snaturati in questo
gruppo un pochino come mettere Luca e Paolo a condurre il telegiornale, del
Punitore si salvano solo i rozzi modi, di Deadpool solo qualche battuta, di
Elektra solo le tette mentre Venom è forse il solo personaggio che in un
supergruppo ci sta abbastanza bene ma lo stesso la sua caratterizzazione come
quella di tutti gli altri, è da mani nei capelli. Le costanti di questa serie
sono le solite, uno, le promesse, di solito non mantenute, e due, i disegni
osceni di Steve Dillon, che mi va benissimo vederli sulle storie del ’90 o pure
del 2000 ma su quel del 2013 ti prego no. Thunderbolts rimandati. Andiamo avanti,
anzi indietro con la seconda parte della storia Paura in una manciata di
polvere, cominciata nello scorso numero, pubblicata originariamente nel ’85 dove
troviamo un team-up fra l’uomo senza paura e la sua vecchia fiamma, la Vedova
Nera, decisamente interessante come storia anche per capire il rapporto fra i
due e per conoscere alcuni dettagli in più della vita e dei poteri del
protagonista cui è intitolata la serie, storia abbastanza godibile anche 28
anni dopo anche se la narrazione di quegli anni in alcuni punti la si trova
fastidiosa come quando il personaggio che compie un azione chiaramente
intuibile dai disegni dice cosa sta facendo, come se Capitan America mentre
tira lo scudo dicesse “tiro lo scudo!!”. Grazie a questa serie sto cominciando
ad amare Devil, un personaggio “urbano” che mi ha sempre incuriosito anche se
non avevo avuto occasioni per avvicinarmi a lui, anche gli altri personaggi che
si trovano qui mi piacciono, ma quelli veri però…
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