venerdì 15 novembre 2013

Orfani 2 - Peccato per il target!



Buuuuongiorno gente e bentornati sul Jojo’s Comics Club! oggi in questa piovosa giornata torno a parlare di un nato di casa Bonelli, non come al solito di Dylan Dog ma della loro innovativa prima serie mensile realizzata interamente a colori, giunta al numero 2, parlo di Orfani!


Orfani è una serie nata con le migliori aspettative possibili, mesi e mesi prima hanno cominciato a girare tavole e copertine generando grande agitazione da parte dei fan nei confronti del titolo. Al timone del progetto c’è principalmente il curatore di Dylan Dog Roberto Recchioni, un personaggio sicuramente interessante e dal quale ci si può decisamente aspettare qualcosa di buono. Questo numero 2 è disegnato da Alessandro Bignamini, a mio modo di vedere meglio di come Emiliano Mammuccari aveva disegnato il primo in quanto il tratto di Bignamini sembra più maturo, più denso di particolari, un pochino più sporco mentre quello di Mammuccari sembrava quasi troppo semplicistico. Qui Recchioni, come presumo in tutta la serie continua ad usare due differenti ambientazioni e tempistiche per raccontare la storia. 
Gli orfani sono bambini rimasti senza genitori per colpa di quella che viene definita la fine del mondo, rivelatasi poi un attacco alieno. L’albo essenzialmente viene diviso a metà, nella prima metà viene raccontato l’addestramento di questi ragazzini mentre nella seconda metà ambientata mesi dopo, i ragazzi diventati ormai dei soldati dovranno combattere i nemici sul loro pianeta natale. Ci viene raccontato l’addestramento dei ragazzi in maniera molto veloce e l’autore va ad analizzare in particolare il personaggio di Juno, la sorella di Hector, eroicamente morto in precedenza per dare una possibilità di fuga al suo gruppo in una situazione spinosa. Essenzialmente sembra che Juno voglia ribellarsi al sistema, dopo tutto nessuno ha mai chiesto a questi ragazzini cosa volessero fare. Passando a quello che succede dopo, ci si incomincia ad incuriosire, gli Orfani stanno esplorando il pianeta degl’alieni che hanno attaccato la terra ed è tutto incredibilmente misterioso, i protagonisti sono spiazzati così come probabilmente il lettore e non vedo l’ora di saperne di più. Il secondo numero è decisamente mooolto meno eclatante del primo, non finisce cosi tanto col botto e anzi nel finale mette subito fine ad un interessante sotto trama che si sarebbe potuta protrarre molto più a lungo anche se comunque leggendo così la storia conosciamo un inizio, e un altro inizio avanti di qualche mese ma ci manca sapere tutto quello che è accaduto in mezzo, prenderò certamente anche la terza uscita, anche se la mia curiosità sta lentamente crollando a picco senza contare che quando immaginavo Orfani la pensavo come una serie matura, di quelle toste, dure, con i contro attributi e invece mi sono ritrovato nelle mani un racconto che si pone un target di pubblico decisamente basso. 


Quanto meno questo non è zeppo di citazioni come il primo, e ha qualche trovata in linea con quelle che ormai sono le aspettative, tutti dicono che sembra un videogioco e quindi eccola la, la vignetta vista dagl’occhi del protagonista che impugna un fucile, la classica visuale che ha un qualsiasi sparatutto in prima persona. Intanto l’interesse si sgonfia…..

la mia domanda è, secondo voi è stato intelligente creare questo paradosso temporale e raccontare le vicende da due punti di vista o era meglio creare una storia lineare mostrando lentamente l’evoluzione dei personaggi? 


E VOI COSA NE PENSATE?

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