mercoledì 9 ottobre 2013

Dylan Dog 323-324-325 – La fine del vecchio, l’inizio del nuovo



Buuuongiorno gente e bentornati sul Jojo’s Comics Club! C’è un personaggio in particolare che sul mio blog mancava da molto tempo, ho continuato a comprare le sue uscite mensili ma nel parlarne mi ero fermato a 3 mesi fa praticamente, ma visto che per questa serie si stava avvicinando un punto di svolta, l’inizio di un ringiovanimento del personaggio, allora ho pensato di non leggere e non scrivere nulla riguardo….ok dai basta non diciamo minchiate, semplicemente continuavo a comprare i numeri ma non avevo minimamente voglia di leggerli, poi però è uscito il numero che dovrebbe sancire il cambiamento e allora la mia curiosità è esplosa talmente tanto che mi sono letto subito i numeri che mi mancavano da leggere più quello nuovo per mettermi subito in pari, parlo dei numeri 323-324-325 di Dylan Dog! Ed ecco cosa ne penso…




Partiamo dal più vecchio logicamente, Dylan Dog 323 L’Occhio di Balor, Testi di Giuseppe De Nardo e disegni di Giampiero Casertano. De Nardo, un autore che non entusiasma più di tanto, guardando indietro ai suoi lavori sulla serie non spicca nulla, è l’autore del numero 308, La Dea Madre, quello che è stato il mio primo Dylan Dog e devo dire che mi era piaciuto davvero un sacco, salvo poi cominciare a comprare arretrati e accorgermi che c’è certamente di meglio. 

Questa storia è davvero buona, è una storia farcita di misteri, maledizioni, leggende del passato che tornano nei giorni nostri, con qualche personaggio preso e buttato nella storia, ma azzeccato alla grande. Un albo in cui l’indagatore deve davvero indagare, avrà a che fare con una bella ragazza che però non si lascerà stregare dal fascino del nostro old boy tanto facilmente, troveremo qualche buona punta di horror e di splatter che non fa mai male. I disegni di Casertano, sono veramente belli, a mio avviso è uno dei migliori disegnatori della serie. Un volume decisamente promosso per idea e realizzazione. La copertina, del solito Angelo Stano, diciamo che non mi dispiace, abbastanza ispirata, anche se ne abbiamo viste di meglio.



Andiamo poi al numero di settembre, il 324 L’odio non muore mai, testi di Luigi Mignacco e disegni di Giancarlo Alessandrini. Quest’albo mi è piaciuto meno del precedente, il peggiore di questi 3 sicuramente e va a riabbassarsi sul mediocre livello di qualità di molti albi recenti. Una serie di eventi portano una bella ragazza a recarsi al numero 7 di Craven Road, per assumere l’indagatore dell’incubo che si ritroverà in un’investigazione fuori porta, come spesso accade, in un paesino sperduto nelle campagne del Regno Unito. Della storia si salvano un paio di personaggi riusciti salvo poi perderne altri che ritengo completamente vuoti, anche qui ci sono di mezzo leggende e personaggi mitologici della quale viene spiegato poco nulla, la trama non risulta nemmeno banale, anzi la trovo abbastanza articolata e la storia ti avvolge bene fino ad un certo punto, riuscendo a creare un ottimo alone di mistero e suspense che viene però distrutto da un finale, e da una seconda metà dell’albo decisamente monotona. Il racconto non risulta scontato nemmeno alla fine ma sembra quasi banale come il tutto viene risolto, e come se in una storia di omicidi venga scovato un colpevole mai apparso nella storia, stupisce certo, ma risulta una cosa un po’ campata per aria. Groucho ai minimi storici di simpatia, i disegni di Alessandrini risultano piatti, e i personaggi da lui disegnati sono per lo più inespressivi, decisamente un albo del tutto bocciato, copertina del maestro Stano compresa.



Ma passiamo al piatto forte della scorpacciata, il bramato numero 325, Una nuova vita. Testi e disegni di Carlo Ambrosini, storico autore tornato sulle pagine di Dylan Dog dopo una lunghissima assenza. Le aspettative sono tante come la curiosità di vedere se c’è veramente l’inizio di un cambiamento sulla serie. Si rileggete bene la frase, questo è l’inizio del ringiovanimento della serie, non è che dal giorno alla notte, da un numero all’altro si può cambiare tutto! Diamo tempo al nuovo curatore Roberto Recchioni, per fare le cose fatte bene ci vuole tempo ed è giusto aspettare, non vorrete mica trovarvi una storia con l’acerrimo rivale del protagonista chemorente grazie ad un astuto piano riesce a mettere la sua mente nel corpodell’eroe e gli ruba ricordi e identità e diventa il nuovo protagonista? Una nuova vita è una storia raccontata attraverso le epoche, con personaggi interessanti e spesso strani, Dylan Dog non accetta nessun caso ma si trova casualmente in mezzo agli eventi. Si narra di uomo, costretto da anni a dover accudire il fratello minore costretto in sedia a rotelle, quest’uomo sembra incapace di farsi una vita in quanto si trova imprigionato per sempre come in una maledizione a dover mantener fede alla promessa fatta a sua madre in punto di morte. Il suo primo pensiero deve essere sempre e per forza il fratellino disabile, una situazione che lo porterà alla pazzia e che porterà Dylan Dog ad aiutare la bella di turno. La trama fila liscia fino alla fine, qualche cambiamento si trova nell’impostazione della storia e qualche lieve cambiamento lo si trova in Bloch e nella battute di Groucho, che a leggerli ti sembrano due vecchi amici che si stanno comportando in modo strano. Horror quasi del tutto assente dalla storia che però riesce spesso nell’inquietare il lettore. Si alcune vignette sono davvero inquietanti per come vengono realizzate. I disegni di Ambrosini sono una favola, veramente belli, con alcune tavole colme di dettagli, decisamente ottimi! La copertina di Stano invoca al cambiamento ed è davvero bella per la metafora che trasmette. Insomma l’inizio del cambiamento c’è o no? Si, c’è, ma appunto è l’inizio, si nota poco e nelle piccole cose, può sembrare stupido vedere una psp nella storia ma ha significato, anche solo per dire che le storie si svolgono adesso, in questo decennio, un decennio dove andare in giro senza cellulare è da strambi, ed è esattamente così che appare e che deve apparire secondo me Dylan Dog. Il nuovo Horror Club viene solo presentato con Recchioni che ci racconta un po’ di cavoli suoi, e già che sia gestito da lui mi piace. Insomma 325 promosso, come è giusto promuovere chi si impegna…


Scusate se ho usato termini come bocciato e promosso, non sta certo a me giudicare il lavoro di questi autori, esprimo semplicemente la mia opinione, e ho scritto questo post nella più totale stanchezza, non mi venivano in mente termini più rispettosi.



Ma vi lascio con una domanda, alla quale vorrei mi rispondeste nei commenti qui sotto, ma secondo voi, qual’è stato il problema, che ha portato Dylan Dog a questo doveroso rinnovo? Per me l’unico problema è stata la mancanza di volontà di osare, durante questi anni, ogni tanto, ogni 10, 20, numeri bisognava buttare dentro qualcosa…o tirare fuori qualcosa, che ne so, Dylan e Groucho che litigano con quest’ultimo che se ne va per un po’, buttare dentro qualche personaggio in più oltre ai soliti 4-5 che si leggono sempre, avere il coraggio di ammazzare qualcuno di questi personaggi, insomma non sto dicendo che Dylan Dog deve diventare una serie tipo Marvel, ma devi dare un motivo ai lettori per andare avanti, qui le storie sono state spremute fino all’osso con questo tipo di scenario, ora ringiovanendo il personaggio lo si può portare in qualcosa di più attuale e creare terreno fertile per altre storie, ma ripeto la domanda, secondo voi Qual è stato il problema che ha portato Dylan Dog a questo doveroso rinnovo? Aspetto qui sotto i vostri commenti ^^


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